Descrizione

Le origini di Orfengo sono molto antiche: nel suo territorio, infatti, sono state finvenute testimonianze di epoca romana, anche se il toponimo compare in età medievale.
Non si sa con certezza quando fu realizzata la chiesa parrocchiale, ma è già censita nell'elenco degli edifici sacri del 1590. La struttura della chiesa, nel tempo, ha subito numerosi rimaneggiamenti, soprattutto nel corso del XVII secolo.
Nel 1878 il comune di Casalino assegnò la somma di lire 9.260 per l'ampliamento e la sistemazione della chiesa, su sollecitazione del parroco Marco Aurelio Lanzi e constatando l'inadeguatezza dello spazio della chiesa per il fabisogno della popolazione.
La ristrutturazione avvenne secondo il progetto del geometra del luogo, Pietro Prestinari.
Il 10 ottobre 1880, dopo queste ristrutturazioni, il vescovo Stanislao Eula consacrò la chiesa, ed è probabilmente di quest'epoca la rimozione del portico che era sorretto da due colonne di mattoni.
L'edificio presenta una pianta composita di 155 metri quadrati e ha l'ingresso a est. La chiesa è sprovvista di sagrato e la facciata, che mantiene una certa armonia nelle proporzioni, ora è quasi a filo della strada regionale e appare castigata dalla sua posizione non particolarmente felice.
A fianco della facciata, a sinistra, arretrato di poco, si erge il campanile con orologio e cella campanaria sormontata da un tiburio e copertura piramidale.
a cura di Valerio Cirio

Le origini di Orfengo si perdono nella notte dei tempi. Nel suo territorio, infatti, sono stare rinvenute testimonianze di epoca romana anche se il toponimo compare in età medievale. La prima documentazione in tal senso risale al 1024, quando viene fatta una vendita in "loco et fundo Olfengo". In questo periodo, molto probabilmente, c'era già una popolazione stabile, con abitazioni, parte in muratura e parte in legno e paglia, un pozzo, un forno, un luogo per il culto. La chiesa Parrocchiale non si sa quando fu realizzata con certezza, ma è già censita nell'elenco degli edifici sacri compilato in seguito al sinodo diocesano di monsignor Cesare Speciano del 1590, in cui a pagina 181 si legge: "Parrochiali Ecclesia San Donati ioci Orfensis".
L'edificio si trova al centro dell'abitato lungo la strada che da Novara porta a Vercelli e prosegue alla volta di Torino.
La struttura della chiesa, nel tempo, a causa della sua ubicazione, ai margini di questa importante arteria di traffico, ha subito numerosi rimaneggiamenti e mutamenti significativi che sicuramente l'hanno alterata nella sua configurazione originale.
Dalla lettura degli inventari della chiesa Parrocchiale di San Donato di Orfengo, custoditi presso l'Archivio Storico Diocesano di Novara, è chiaro che nei secoli XVII e XVIII c'era stato il tentativo, da parte dei parroci, di rispettare le direttive auspicate da Carlo Borromeo nelle "Instructiones Fabricae... ", pubblicate a Milano nel 1577, in cui l'arcivescovo milanese dava un preciso regolamento in materia di edilizia sacra e di arredi, con lo scopo di conferire decoro e importanza alle funzioni liturgiche.
Queste indicazioni borromaiche costituirono un valido punto di riferimento per la realizzazione e la sistemazione di edifici sacri nell'area culturale d'influenza lombarda e pertanto anche nel Novarese a partire dal XVI e fino al XVIII secolo circa.
Nella chiesa di San Donato di Orfengo, infatti, si riscontra un'aderenza a queste prescrizioni nella collocazione e nella sistemazione della sagrestia, nel battistero, nella recinzione degli altari con cancelli, nell'esecuzione del tabernacolo, nella realizzazione del pulpito, ecc.
L'edificio, secondo un documento redatto nel 1638, evidenziava un coro sovrastato da una volta, mentre la navata era coperta con tavole.
Si trovavano, poi, due altari uno maggiore situato vicino al muro del coro e l'altro minore posto a sud della chiesa intitolato, quest'ultimo, alla Beata Vergine del Rosario. L'altare maggiore, in quest'epoca, era in legno di pioppo e di noce, coperto da una tela di Sangallo e sopra si trovavano due gradini, sempre in legno, con cornici dorate e con scolpite otto teste di angeli cherubini con le ali e i capelli, in campo azzurro.
Sulla sommità c'era il tabernacolo, in parte dorato e in parte dipinto, compreso fra due statue con effigiati due angeli, anch'essi di legno.
L'altare dedicato alla Beata Vergine del Rosario, invece, era n legno di noce con sopra un'immagine dipinta, definita, in questo documento del 1638, "nuova", e quindi realizzata in quegli anni, mentre intorno all'effigie della Madonna si trovavano affrescati i Misteri del Rosario.
Ambedue gli altari erano chiusi da un cancello di legno come prescritto da San Carlo.
All'ingresso della chiesa, a sinistra della navata, c'era il battistero con il suo ciborio in noce, mentre la facciata presentava un porticato sorretto da pilastri.

Church of San Donato
(16th century)

The first documentation of the village dates back to 1024. The parish church is registered in the list of sacred buildings compiled following the diocesan synod of Monsignor Cesare Speciano in 1590. In 1878 the municipality of Casalino, at the request of the parish priest Marco Aurelio Lanzi, assigned the sum of 9,260 lire for the expansion and restructuring of the church, according to the project of the local surveyor, Pietro Prestinari, and the new consecration took place on the 10th October 1880.
Info 0321870112; tel. 0321879174 casalino@reteunitaria.piemonte.it; www.comune.casalino.no.it.


Bibliografia

Tratto da:
Storia e Documenti Artistici del Novarese
Paesi fra le Risaie - Vol.29
Provincia di Novara
Assessorato alla Cultura e ai Beni Culturali - 2004
Testi parte storica: Antonello Rizzi

Indirizzo e punti di contatto

Nome Descrizione
Indirizzo Via Caserma - Frazione Orfengo
Telefono 0321879174
Apertura S.S. Messe
Pubblicazioni AAVV, Percorsi. Storia e Documenti Artistici del Novarese n.29, Paesi fra le risaie - Casalino, Granozzo con Monticello, Vinzaglio, Provincia di Novara Edizione 2004
Novara Sacra. Annuario Diocesano, Novara, 1926
AAVV, Novara e la sua terra nei secoli XI e XII. Storia, documenti, architettura, catalogo della mostra a cura di M.L. Tomea, Milano, 1980

Mappa

Indirizzo: Via Cavour, 28, 28060 Orfengo NO, Italia
Coordinate: 45°23'20,4''N 8°30'11,3''E Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)

Modalità di accesso

Accesso libero.

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